
Chissà se resti a dipingere il mio naso
fino all’aurora, dolce meraviglia,
o cadi come metallo, sulle tenebre oscure
contro la mia pelle nuda e velenosa.
Chissà se rimane da me qualche senso
perché resti un ricordo perso nella nebbia
mentre vago, leggera, giocando con l’aria
pensando alla vita che lontano, non aspetta.
Eccomi che ricamo un pensiero con l’alba,
ti scrivo qualche riga e penso alla pioggia.
Non conosco la vita senza fuoco e legna,
né abbatto le strutture che conosce la mia terra
eppure mi ribello ad ogni forma di bellezza
per serbare nella mente la bellezza della veglia
e poiché non ritorna quello che ci lascia,
né noi ritorniamo sempre luce nell’ombra,
decisi di adornare la tua arte nascosta
protagonista del fuoco che brucia una vita!